giovedì 18 dicembre 2014

Se questo è un uomo

Una poesia di Primo Levi, da ragazzino, mi ha "segnato".
Eccone uno stralcio:
"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce la pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. [...] Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi."
Anche oggi (in-)consapevolmente  assistiamo ad episodi che negano l' "Umanità" (vd. "se questo è un Uomo" & Diritti Umani) di molte persone che calcano il nostro paese e in particolare dei detenuti (ristretti nelle carceri, negli OPG o nei CIE):
Ricordiamo il recente episodio di Totò Cuffaro al quale è stato negato di vedere, anche solo per un giorno, la madre gravemente malata perché "visto che è malata di Alzheimer non potrebbe comunque riconoscere il figlio" o ancora il trattamento disumano a cui è sottoposto Bernardo Provenzano che nonostante la grave malattia e nonostante l'incapacità di intendere e di volere è tutt'ora ristretto al carcere "duro" alias 41bis.
Ma io da ragazzo avevo capito che la Bontà e il Buonsenso (ancora prima della Costituzione e del Diritto) esigessero, anche nel reprimere un efferato assassino, di non scendere allo stesso livello del reo. E invece no; allora parafrasando Primo Levi:
Considerate se questo è un uomo che non può curarsi se malato, che non riceve la carezza di un figlio quando gli resta poco da vivere, che vive al freddo o al caldo (secondo le stagioni), senza cibo degno di questo nome (se non è in grado di comprarselo), che è confinato in pochi metri quadri per oltre 20 ore al giorno, che "muore per un sì o per un no. Meditate che questo È (tempo presente)".
Ma nessun anatema nella mia "riflessione" se non un invito a riflettere sulle parole di Marco Pannella:
"Dove c'è strage di legalità c'è strage di popoli"

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