mercoledì 31 dicembre 2014

Impronunciabile

Secondo me c'è un problema nell'uso delle parole Sud, Meridione e Mezzogiorno.
Voi che significato gli date? Io non sapevo esattamente cosa fosse ma credo di non sbagliare se affermo che oggi con Sud si intenda l'ex Regno delle Due Sicilie.
Allora, chiedo uno sforzo a tutti: non usate le parole Mezzogiorno, Meridione, ... usate il termine corretto: ex Regno delle Due Sicilie.
Certo! è facile usare solo tre lettere (S - U - D) anziché ex Regno delle Due Sicilie ma le parole hanno la loro importanza.
A me sembra che nell'uso della parola sud ci sia l'implicita e (in-)volontaria intenzione di non pronunciare Ex RDS.
Ecco vedete, se uno vuole risparmiare sul numero di battute il modo lo trova.

Satyagraha

"Ricerca della verità"
Un esercizio al quale tutti dovrebbero dedicarsi.
Le nostre vite sono frenetiche, certo, ma la "Verità" non ha prezzo.
Ho capito questa cosa, nel recente passato, perché grazie al giornale "Cronache del garantista" (che molti chiamano "Il garantista" e basta) ho appreso che non è affatto vero, come la stragande maggioranza degli organi di informazione (non) riferiscono, che il problema delle carceri è stato risolto.
Per cercare di mantenere un po' di attenzione sul tema ho deciso di prendere parte alla visita che alcuni amici e compagni del partito radicale - tra cui Giuseppe Candido - faranno alla casa circondariale di Catanzaro l'uno Gennaio prossimo.
Mi sembra un buon proposito per l'anno che sta per arrivare.
Buon 2015 a tutti!

lunedì 29 dicembre 2014

Perché il sud è rimasto indietro di Emanuele Felice

Oggi sono stato in libreria e sono stato a tanto così dal comprare il libro del prof. Emanuele Felice edito da Il Mulino: Perché il sud è rimasto indietro.

Non l'ho comprato perché non mi trovavo in libreria per comprare un libro.
La verità è che quando sono in libreria mi lascio guidare dall'istinto e oggi il mio istinto mi aveva spinto a comprare il libro che ho tenuto in mano per parecchio tempo in libreria.
Ma non l'ho comprato.

Esorto tutti a comprare questo libro e io stesso non escludo di farlo in un prossimo futuro.

Ma perché non l'ho comprato? Perché dopo la spinta "istintiva" iniziale ho riflettuto sul titolo.

Il titolo del Felice è, a mio giudizio, molto "infelice".

Il Felice dice che "il sud è rimasto indietro" e che nel libro ce ne spiegherà il motivo.
Ora, francamente nel titolo c'è un qualcosa che mi puzza.

Ci sono tre parole dense di significato: Sud, Rimasto e Indietro.

Sulla scelta della parola "sud" io avrei qualcosa da obiettare:
forse il Felice intende dire "L'ex Regno delle Due Sicilie"; e perché non lo precisa?
il lettore avrebbe potuto farsi un'idea migliore del contenuto del libro.
Altrimenti, qualcuno potrebbe pensare che il Felice stia parlando del Magreb o della sola Calabria o di chissà quale altro sud.

Secondo me il prof. Felice intende l'ex Regno delle Due Sicilie anche se non escludo che nella sua analisi non abbia incluso anche la Sardegna.
Ricordiamo però che la Sardegna era un regno a sé stante da centinaia di anni (sull'aspetto "cronologico" vorrò tornare più avanti).

Insomma ... se io ho ragione il Felice - che è uno storico - dovrebbe ripassare un po' la geografia perché non si comprende come l'Abruzzo possa essere inteso "Sud" visto che è in gran parte a nord di Roma!

Un'altra parola è "Indietro".

Il "sud" è indietro. Ma cosa vuol dire "è indietro"? indietro in cultura, in lavoro, in salute, nella tutela dei diritti umani, nella lotta alla corruzione? Il sud è indietro sotto tutti i punti di vista? Non si salva nulla del "sud"? Io trovo questa tesi un po' offensiva e anche stupida. Possibile che il "sud" sia indietro rispetto all'Italia centrale e settentrionale in tutti i campi? Come può uno storico affermare una cosa del genere?

La terza parola, che trovo francamente odiosa è "Rimasto".

Se vuoi spiegare perché un'area geografica è indietro rispetto ad un'altra area geografica io leggo con interesse quello che vuoi dirmi ma perché usare il verbo "rimanere"?

L'autore sceglie il verbo "rimanere" perché ha in mente una data, ma non ce la dice!
Nella mente dell'autore c'è una data in cui il "sud" era "indietro (su tutto)" e che a partire da quella data nulla è cambiato: l'arretratezza c'era ed è, semmai, aumentata!

La data di cui l'autore parla è la data in cui il Regno delle Due Sicilie è stato annesso al Regno d'Italia (ex Regno di Sardegna) ovvero il 1860.

Ma è sostenibile la tesi secondo la quale dal 1860 ad oggi l'ex Regno delle Due Sicilie (e la Sardegna) sono sempre rimaste indietro rispetto al resto d'Italia?
Vuole l'autore farmi credere che dal 1860 ad oggi il PIL della Campania è sempre "rimasto indietro" rispetto a quello di: Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia?

Ma uno storico può permettersi un'affermazione tanto strampalata?

Non sa forse questo storico che nel 1860 la Calabria era più popolosa del Lazio (un milione contro 750 mila abitanti) e con tutta probabilità il prodotto interno lordo pro-capite dei calabresi era in linea con quello dei laziali, dei marchigiani, dei trentino-alto atesini, dei veneti, dei friuli-veneto giuliani, dei toscani, dei liguri, ... se non in alcuni casi più alto?

con queste premesse posso comprare il libro?!?

venerdì 19 dicembre 2014

Lettera di Mikhail Gorbachev ai Premi Nobel per Pace riuniti a Roma

Cari amici,
mi dispiace molto non aver potuto partecipare al nostro incontro, ma sono anche felice che, fedeli alla nostra comune tradizione, vi siate riuniti a Roma per far sentire nel mondo la voce dei Premi Nobel per la Pace.
Oggi sono molto preoccupato per la situazione in Europa e nel mondo.
Il mondo sta attraversando un periodo problematico. Il conflitto scoppiato in Europa ne minaccia la stabilità e mina la sua capacità di svolgere un ruolo positivo nel mondo. In Medio Oriente gli eventi stanno prendendo una piega sempre più pericolosa. Anche in altre regioni covano potenziali conflitti, mentre le crescenti sfide globali della sicurezza, della povertà e dell’ambiente non vengono affrontate in modo adeguato.
Le strategie politiche non sanno rispondere alle nuove realtà del mondo globalizzato. Stiamo assistendo a una catastrofica perdita di fiducia nelle relazioni internazionali. A giudicare dalle loro dichiarazioni, i rappresentanti delle maggiori potenze si stanno preparando a uno scontro a lungo termine.
Dobbiamo fare tutto il possibile per invertire queste pericolose tendenze. Abbiamo bisogno di idee nuove e concrete per aiutare l’attuale generazioni di leader politici a superare la grave crisi nelle relazioni internazionali, riprendere il dialogo e creare istituzioni e meccanismi adatti al mondo attuale.
Di recente ho formulato delle proposte che potrebbero contribuire a fare un passo indietro rispetto alla possibilità di una nuova Guerra Fredda e a riportare la fiducia nelle relazioni internazionali. In sintesi, propongo di:
Attuare gli accordi di Minsk per risolvere la crisi ucraina.
Ridurre l’intensità delle polemiche e delle accuse reciproche.
Concordare dei passi per impedire una catastrofe umanitaria e ricostruire le regioni devastate dai conflitti.
Mantenere negoziati sul rafforzamento delle istituzioni e sui meccanismi di sicurezza in Europa.
Ridare energia agli sforzi comuni di affrontare le sfide e le minacce globali.
Sono convinto che ogni Premio Nobel possa dare un contributo per superare la pericolosa situazione attuale e riprendere la strada della pace e della collaborazione.
Vi auguro ogni successo e spero di rivedervi,
Mikhail Gorbachev

giovedì 18 dicembre 2014

Se questo è un uomo

Una poesia di Primo Levi, da ragazzino, mi ha "segnato".
Eccone uno stralcio:
"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce la pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. [...] Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi."
Anche oggi (in-)consapevolmente  assistiamo ad episodi che negano l' "Umanità" (vd. "se questo è un Uomo" & Diritti Umani) di molte persone che calcano il nostro paese e in particolare dei detenuti (ristretti nelle carceri, negli OPG o nei CIE):
Ricordiamo il recente episodio di Totò Cuffaro al quale è stato negato di vedere, anche solo per un giorno, la madre gravemente malata perché "visto che è malata di Alzheimer non potrebbe comunque riconoscere il figlio" o ancora il trattamento disumano a cui è sottoposto Bernardo Provenzano che nonostante la grave malattia e nonostante l'incapacità di intendere e di volere è tutt'ora ristretto al carcere "duro" alias 41bis.
Ma io da ragazzo avevo capito che la Bontà e il Buonsenso (ancora prima della Costituzione e del Diritto) esigessero, anche nel reprimere un efferato assassino, di non scendere allo stesso livello del reo. E invece no; allora parafrasando Primo Levi:
Considerate se questo è un uomo che non può curarsi se malato, che non riceve la carezza di un figlio quando gli resta poco da vivere, che vive al freddo o al caldo (secondo le stagioni), senza cibo degno di questo nome (se non è in grado di comprarselo), che è confinato in pochi metri quadri per oltre 20 ore al giorno, che "muore per un sì o per un no. Meditate che questo È (tempo presente)".
Ma nessun anatema nella mia "riflessione" se non un invito a riflettere sulle parole di Marco Pannella:
"Dove c'è strage di legalità c'è strage di popoli"

venerdì 21 novembre 2014

Articolo 79

La Costituzione italiana ha molti articoli, vero?
Eppure ce n'è uno che contiene indicazioni molto utili per la fase storica in cui si trova il nostro paese.
Parla - tra le altre cose - dell'amnistia.
L'amnistia, questa sconosciuta, cos'è?
Non è un "tana libera tutti!".
È, invece, una legge che di fatto prescrive SOLO i reati che stabilisce il Parlamento;
io amnistierei i reati meno preoccupanti ma che intasano i tavoli dei magistrati (e le carceri), come ad esempio:
- reato di clandestinità,
- furti non violenti,
- spaccio di droga,
- reati bagatellari,
- ...
e QUINDI verrebbero esclusi tutti gli altri (corruzione, crimini di stampo mafioso, stupri, ...).
Ovviamente senatori e deputati saranno capaci di confezionare una legge di amnistia che riguardi i reati meno allarmanti (li paghiamo anche per questo).
Conseguenze:
1) i MILIONI di procedimenti giudiziari si ridurrebbero sensibilmente e i giudici potrebbero molto più fattivamente occuparsi degli ALTRI reati!
2) l'amnistia STRISCIANTE che ogni anno interessa circa CENTOTRENTAMILA reati (tra i quali i più efferati e ignobili - vd. vicenda Eternit/amianto) cesserebbe.
A chi non conviene l'amnistia?
Ma proprio a coloro che sanno che l'amnistia non li riguarderebbe e che possono contare SOLO sulla prescrizione (amnistia strisciante)!

lunedì 22 settembre 2014

Berluschenzi l'ottuso

Renzi e Berlusconi (ovvero le oligarchie dei partiti Forza Italia e Partito Democratico) non riescono ad eleggere i membri mancanti della Consulta (che non può funzionare senza il suo Plenum).
Capiamoci: Il Parlamento in seduta comune (Camera dei Deputati e Senato della Repubblica) deve nominare i due membri mancanti con un'ampia maggioranza: questo perché il ruolo che questi membri devono svolgere deve essere il più imparziale possibile.
E invece NO! Le oligarchie di cui sopra vogliono mandare dentro la Consulta dei fedelissimi affatto imparziali e si oppongono a vicenda alla nomina del pupillo di turno:
Forza Italia non vuole Violante
Partito Democratico non vuole Bruno

Ma io dico brutti imbecilli vi prenderei a calci in culo fino a oltre i confini nazionali.

Visto che è impensabile che oltre a Violante e Bruno non ci siano altre persone all'altezza di quei ruoli "super partes" perché questi due candidati non passano la mano?
La logica vorrebbe che il PD proponesse un ventaglio di 30 - 40 nomi illustri
che lo stesso facessero FI, 5 Stelle, Scelta Civica, SEL, Lega Nord, eccetera.

In questo modo sarebbe molto più facile trovare i candidati condivisi DALLA PIÙ LARGA MAGGIORANZA PARLAMENTARE POSSIBILE.

ma noooo! Berluschenzi punta i piedi e dice "No!"

Rivolgo una preghiera a Giorgio Napolitano; vorrei che il Presidente della Repubblica dicesse chiaro e tondo a tutti i parlamentari:
"se non eleggete i due membri della Consulta entro una determinata data sciolgo le camere."

giovedì 14 agosto 2014

One man show

L'idea che l' "uomo solo al comando" sia la soluzione (a livello locale o nazionale) non mi convince. Se il miglior politico del mondo oggi amministrasse l'Italia (o la Calabria o Vibo) cambierebbe qualcosa?
Il debito pubblico dell'Italia si dimezzerebbe?
Il SSN calabrese diventerebbe efficiente?
I rifiuti di Vibo sparirebbero?
Ci vuole un'azione collettiva che parte dal basso.
Certo, forse la persona giusta, saprebbe parlare agli animi delle persone, saprebbe ispirare ed essere da esempio ma con quanti ostacoli?
Se questa persona toccasse determinati interessi, sarebbe in grado di non cedere alle inevitabili pressioni "gattopardesche"? e avrebbe gli strumenti per farlo?
Sicuramente i "poteri" di un sindaco sono diversi dai poteri di un primo ministro.
Il Sindaco che è stato eletto direttamente ha forse un'investitura che gli consentirebbe di "osare".
Io credo che chi amministra deve programmare il suo lavoro e (poter) andare avanti come un treno ma non dimentichiamoci che il nostro paese è il Paese delle emergenze, delle urgenze, dei provvedimenti indifferibili alle quali seguono immancabilmente le deroghe alle regole.
Allora io dico:
Vogliamo un One Man Show (vedi Presidenzialismo)?
Quest'ultimo deve essere libero di muoversi ma senza mai violare le regole, calpestare i diritti umani e civili dei cittadini.

venerdì 11 luglio 2014

Sansonetti, il garantista e il pregiudizio

Oggi per la prima volta ho acquistato "il corriere del Garantista".
Mi ha colpito l'editoriale del direttore sui pregiudizi degli italiani sui calabresi.
Raccontava di essere stato in una trasmissione radiofonica dove si parlava della Calabria; il direttore riferiva di qualche commentatore che (ignaro) muoveva ai calabreai la stessa accusa che Hitler muoveva agli ebrei: quella di avere "il senso e la pulsione al sotterfugio".
A parte che io ho "il senso e la pulsione" di aprire la testa a questa persona, perché generalizzare?
Milano è il primo posto dove ha preso piede e si è sviluppato con lo squadrismo il Fascismo: vogliamo dire che i milanesi "hanno innato il senso e la pulsione per la violenza squadrista"?
e i bolognesi non saranno un po' inclini al terrorismo per il fatto di essere stata Bologna teatro di un attentato di quella matrice?
Ma qui siamo all'assurdo ... si invertono le vittime e i carnefici. I primi sono identificati con i secondi.
Se i commercianti di Palermo, Vibo Valentia, Bari, ... per anni (e sicuramente anche ora) sono stati taglieggiati da dei criminali mica possiamo accusarli di essere mafiosi!?!
Se l'Italia per decenni (per non dire da sempre) ha covato in seno dei serpenti (e cioè evitato la lotta allo strapotere mafioso con opportune leggi fino ad arrivare ad ostacolare l'azione dei magistrati antimafia) non possiamo meravigliarci del fatto che certi padrini vengano omaggiati. Proprio in quei luoghi dobbiamo dimostrare che lo Stato è più forte, è più giusto, è più presente, è più generoso, è più solidale di quanto mai potrà essere questa o quella cosca mafiosa.
Ma se in Calabria, come sottolinea il bravo Sansonetti, la Cosa Pubblica è troppe volte mediocre, ritardata, inefficace, inadeguata, incompleta, ... sia che si tratti di Sanità, sia che si tratti si infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, ... sia che si tratti di politiche per lo sviluppo dell'industria (fosse anche solo quella del turismo), sia che si tratti in funzionamento dell'amministrazione della Giustizia,  sia che si tratti di un qualsiasi settore che richiede "il contributo" dello Stato, la colpa è dei calabresi?
quegli stessi calabresi che nel 1860 primeggiavano in livello occupazionale su tutte le regioni centro-settentrionali?
Ma il vero problema, come ci ricorda ad ogni sua apparizione televisiva Salvini, è che io sono un piagnone e non ho voglia di lavorare.
Certo, come no!

giovedì 26 giugno 2014

Le gabbie salariali!

Il Corrierone nazional(padano) ha confezionato uno dei suoi articoli "migliori"; e indovinate a firma di chi?
di SERGIO RIZZO! Serginho non fa che trattare amorevolmente gli italiani del sud. Il suo è vero e proprio amore!
Dopo aver confezionato un libro pieno di luoghi comuni e insulti gratuiti (se muore il sud) dove il problema dell'Italia del sud è di facilissima soluzione: "togliamo gli italiani del sud" (cosa che tra l'altro a chi ci governa da 150 anni a questa parte, riesce benissimo se pensiamo ai milioni di italiani del sud che hanno lasciato la loro casa in cerca di un futuro migliore).

Ma torniamo al nostro Sergio Rizzo che riporta uno studio della eccellentissima (e privatissima) Bocconi (quella col bilancio "segreto" che nega di ricevere soldi pubblici per poi essere clamorosamente smentita).

Il teorema è semplice:

Ipotesi numero 1:
lo stipendio di un italiano crotonese è uguale allo stipendio di un italiano milanese
(per esempio nella scuola dove gli stipendi sono uguali per tutti gli insegnanti, a tutte le latitudini)

Ipotesi numero 2:
il costo della vita a Crotone è più basso che a Milano
(a Milano l'affitto di una casa è maggiore, il costo del pane è maggiore, ...)

Tesi:
l'italiano crotonese vive meglio dell'italiano milanese perché con il suo stipendio può comprare di più.

Questo teorema è una emerita minchiata.

1: non bisogna vedere quanto guadagna il singolo insegnante ma in questi casi si guarda il PIL pro-capite!
brutti deficienti! e menomale che venite dalla Bocconi!
Se i calabresi hanno un PIL pro-capite più basso è perché l'insegnante con il suo stipendio deve mantenere più persone. Molte volte le pensioni delle nonne servono a mantenere in vita altri elementi del nucleo familiare che non hanno un lavoro!

2: il costo della vita a Crotone è più basso?????????????????
temo che nel calcolo del "costo della vita" non abbiano tenuto conto di:

  •  A Crotone non esiste un solo metro di autostrada! se vuoi andare a 100 km (verso nord, verso sud o verso ovest) sono CAZZI tuoi!
  • A Crotone i collegamenti ferroviari fanno letteralmente CAGARE! se un turista vuole andare a vedere i "Bronzi di Riace" ci vogliono 4 ore! col treno che viaggia mediamente a 50 km/h!
  • A Crotone se tuo figlio si ammala devi armarti e partire per Roma, Milano, Bologna, Verona, ... dove la sanità (quando non è privata) funziona: e sono dolori!
  • A Crotone (caro Serginho):
    1.  l'assicurazione dell'auto costa di più; 
    2. fare impresa costa di più; vendere i propri prodotti all'estero costa di più; 
    3. far viaggiare i propri prodotti per l'Italia e darli alla grande distribuzione (tutta rigorosamente "padana") costa di più; 
    4. mandare un figlio all'asilo nido costa di più (mica ci sono quelli pubblici); 
    5. chiedere un prestito o un mutuo in banca costa di più (sempre se te lo fanno!); 
    6. lottare contro la criminalità organizzata che quando non fa concorrenza sleale ti estorce il denaro, costa di più;
    7. ... (sono pigro oggi e non voglio sforzarmi più di tanto ma potrei arrivare tranquillamente a 100)
E poi cari Bocconiani e "Corrierini" ... se gli stipendi nell'Italia del sud sono migliori perché non vedo orde di famelici settentrionali desiderosi di un posto di lavoro al sud? neanche uno!

Ma andate affancuore!


domenica 15 giugno 2014

La "Segretaria"

Tra i nomi che specificano un ruolo di rilievo quello di "Segretario" è uno dei più importanti. Si pensi al Segretario di un partito in un paese come l'Italia che è dominato dalle "segreterie di partito" (c.d. "partitocrazia" - Pannella docet).
Tra tutti i partiti quello che più di tutti ha una innata equipollenza di genere è il Partito Radicale Italiano. Ieri qui in Calabria è venuta la segretaria di quel partito: una persona molto intelligente che - assieme a Giuseppe Candido - ha approfondito alcuni problemi molto seri che riguardano la Calabria come il dissesto idrogeologico, il rischio sismico, la disinformazione, la violazione dei diritti civili e umani, ...
Spero di poter approfondire alcuni di questi temi: si accettano suggerimenti!
Viva le Segretarie!

venerdì 13 giugno 2014

Per una grande Vibo

Credo che esista una associazione di nome "La grande Napoli" e mi sono ispirato ad essa per intitolare questo blog. Non si tratta di celebrare Vibo Valentia che è tanto carina ma di certo non è grande; si tratta bensì di un auspicio "per una grande Vibo che di suo è già "Valente"!

Avevo scritto un post dedicato ad una trasmissione andata in onda su La 7 qualche giorno fa che si intitola La Gabbia e che ha dedicato un servizio alla provincia di Vibo Valentia.
Purtroppo il post è andato perduto! spero - quando avrò un po' più di tempo - di poterlo riscrivere.
In ogni caso:

Buona Vibo a tutti (i vibonesi)