Oltre 100 firme e 30 € di contribuzione (compresa l’iscrizione di una persona) raccolti in poco più di 3 ore: questo il bilancio dell’iniziativa portata a termine dai radicali (associazione radicale nonviolenta Abolire la miseria - 19 maggio) il 23 marzo scorso sul Corso Vittorio Emanuele III di Vibo Valentia.
L’obiettivo principale era sostenere l’appello -
che oltre 200 persone hanno già sottoscritto (qui il link della petizione "on-line")- rivolto al Consiglio Regionale della Calabria e in prima persona al suo Presidente On. Nicola Irto:
Il Consiglio Regionale rispetti la sua stessa legge (L.R. 29/01/2018 n. 1 - pubblicata sul BURC n. 12/2018) ed elegga al più presto il garante regionale delle persone private della libertà che quella stessa legge ha istituito.
“Tavolo radicale” che ha potuto contare sui militanti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito: Giuseppe Candido, Rocco Ruffa (già membri del Comitato Nazionale di Radicali Italiani) e Daniele Armellino (membro della Direzione Nazionale della Gioventù Federalista Europea).
Tra i firmatari in ordine sparso, Aurelio Raniti, dirigente di Sinistra Italiana, Francesco Pacilè, tesoriere della sezione cittadina del Movimento Federalista Europeo, Francesco Colelli, già candidato di Sinistra Ecologia e Libertà alla carica di sindaco di Vibo Valentia, Franco Sammarco, già sindaco di Vibo Valentia e dirigente di Sinistra Italiana, Antonio Scuticchio, già assessore nella scorsa consiliatura e dirigente dell'Unione di Centro, Stefano Luciano, già Presidente del Consiglio Comunale e ora candidato a sindaco, Giovanni Maria Lebrino, segretario provinciale del Partito Socialista Italiano, Marco Miceli, dirigente del Partito Democratico, Enzo Insardà segretario provinciale dello stesso partito, Gernando Marasco, segretario provinciale di Sinistra Italiana;
tutti loro esponenti a vario titolo del centro e della sinistra vibonese oggi, a quanto pare, divisi sul destino della prossima consiliatura ma uniti quando si tratta della difesa dei diritti umani degli ultimi della società.Oltre alla petizione per il garante dei detenuti sono state promosse altre iniziative tra le quali:
- la richiesta rivolta ai parlamentari italiani dalla Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica affinché aderiscano all’intergruppo parlamentare sul fine vita tenuto conto della proposta di legge di iniziativa popolare presentata dalla Ass. Luca Coscioni alla Camera dei deputati sottoscritta da oltre 67 mila italiani (ai quali si sono aggiunti oltre 30 mila firmatari via Internet portando a quasi 100 mila il numero di persone favorevoli);
- la richiesta, rivolta sempre ai nostri onorevoli parlamentari questa volta dal movimento politico Radicali Italiani, affinché ricostituiscano un intergruppo parlamentare per la legalizzazione della canapa indiana (qui il link per poter firmare) tenuto conto che il mercato di questa pianta conta circa 6,1 milioni di consumatori in Italia e che tra i benefici che il Paese otterrebbe c’è sicuramente un introito di tasse e un risparmio di risorse dell’ordine di svariati miliardi di euro;
- l’appello rivolto dal Partito Radicale alle prime quattro cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidenti delle Camere, Presidente del Consiglio dei Ministri), già da quasi 37 mila persone, affinché si continui a garantire il servizio pubblico svolto da Radio Radicale organo della Lista Marco Pannella (qui il link alla petizione su change.org);
- l’appello rivolto da Amnesty International al capo della magistratura iraniana Ebrahim Raisi sottoscritto già da 125 mila persone affinché rilasci immediatamente e incondizionatamente Nasrin Sotoudeh in quanto prigioniera di coscienza, imprigionata esclusivamente per il suo pacifico lavoro sui diritti umani (qui il link alla petizione).

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