giovedì 28 marzo 2019

Il Congresso che non c'è!



Alle 18:00 circa del 24 dicembre 2018 veniva raggiunto un importante traguardo per noi radicali:

Il Partito radicale nonviolento transnazionale transpartito raggiungeva e superava anche per il 2018 (come era avvenuto nel 2017) i 3.000 iscritti.


Come enunciato nella mozione generale approvata al Quarantesimo Congresso del PRNTT (qui il link alla mozione):

"[...] il Congresso del Partito Radicale prendendo atto che condizione minima, tecnica e politica, per l’esistenza e l’attività del partito è il rientro dal debito, pone l’obiettivo del raggiungimento di 3000 iscritti nel 2017 e altrettanti nell’anno successivo.

"Qualora tali condizioni si realizzino, (il Congresso) delibera di convocare il Congresso ordinario entro 90 giorni dal raggiungimento dell'obiettivo."



24 Dicembre 2018 + 90 giorni = 24 Marzo 2019.

Mi sono perso qualcosa?

lunedì 25 marzo 2019

Centro e Sinistra uniti sul Garante dei detenuti


Oltre 100 firme e 30 € di contribuzione (compresa l’iscrizione di una persona) raccolti in poco più di 3 ore: questo il bilancio dell’iniziativa portata a termine dai radicali (associazione radicale nonviolenta Abolire la miseria - 19 maggio) il 23 marzo scorso sul Corso Vittorio Emanuele III di Vibo Valentia.

L’obiettivo principale era sostenere l’appello -
che oltre 200 persone hanno già sottoscritto (qui il link della petizione "on-line")- rivolto al Consiglio Regionale della Calabria e in prima persona al suo Presidente On. Nicola Irto:

Il Consiglio Regionale rispetti la sua stessa legge (L.R. 29/01/2018 n. 1 - pubblicata sul BURC n. 12/2018) ed elegga al più presto il garante regionale delle persone private della libertà che quella stessa legge ha istituito.

Tavolo radicale” che ha potuto contare sui militanti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito: Giuseppe Candido, Rocco Ruffa (già membri del Comitato Nazionale di Radicali Italiani) e Daniele Armellino (membro della Direzione Nazionale della Gioventù Federalista Europea).


Tra i firmatari in ordine sparso, Aurelio Raniti, dirigente di Sinistra Italiana, Francesco Pacilè, tesoriere della sezione cittadina del Movimento Federalista Europeo, Francesco Colelli, già candidato di Sinistra Ecologia e Libertà alla carica di sindaco di Vibo Valentia, Franco Sammarco, già sindaco di Vibo Valentia e dirigente di Sinistra Italiana, Antonio Scuticchio, già assessore nella scorsa consiliatura e dirigente dell'Unione di Centro, Stefano Luciano, già Presidente del Consiglio Comunale e ora candidato a sindaco, Giovanni Maria Lebrino, segretario provinciale del Partito Socialista Italiano, Marco Miceli, dirigente del Partito Democratico, Enzo Insardà segretario provinciale dello stesso partito, Gernando Marasco, segretario provinciale di Sinistra Italiana;

tutti loro esponenti a vario titolo del centro e della sinistra vibonese oggi, a quanto pare, divisi sul destino della prossima consiliatura ma uniti quando si tratta della difesa dei diritti umani degli ultimi della società.


Oltre alla petizione per il garante dei detenuti sono state promosse altre iniziative tra le quali:

  • la richiesta rivolta ai parlamentari italiani dalla Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica affinché aderiscano all’intergruppo parlamentare sul fine vita tenuto conto della proposta di legge di iniziativa popolare presentata dalla Ass. Luca Coscioni alla Camera dei deputati sottoscritta da oltre 67 mila italiani (ai quali si sono aggiunti oltre 30 mila firmatari via Internet portando a quasi 100 mila il numero di persone favorevoli);
  • la richiesta, rivolta sempre ai nostri onorevoli parlamentari questa volta dal movimento politico Radicali Italiani, affinché ricostituiscano un intergruppo parlamentare per la legalizzazione della canapa indiana (qui il link per poter firmare) tenuto conto che il mercato di questa pianta conta circa 6,1 milioni di consumatori in Italia e che tra i benefici che il Paese otterrebbe c’è sicuramente un introito di tasse e un risparmio di risorse dell’ordine di svariati miliardi di euro;
  • l’appello rivolto dal Partito Radicale alle prime quattro cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidenti delle Camere, Presidente del Consiglio dei Ministri), già da quasi 37 mila persone, affinché si continui a garantire il servizio pubblico svolto da Radio Radicale organo della Lista Marco Pannella (qui il link alla petizione su change.org);
  • l’appello rivolto da Amnesty International al capo della magistratura iraniana Ebrahim Raisi sottoscritto già da 125 mila persone affinché rilasci immediatamente e incondizionatamente Nasrin Sotoudeh in quanto prigioniera di coscienza, imprigionata esclusivamente per il suo pacifico lavoro sui diritti umani (qui il link alla petizione).

Vibo Valentia, 2052



VIBO, 2052


Sembra il titolo di un film ma non lo è:


vuole essere invece una evocazione, un tentativo di aprire gli occhi e puntare sul futuro.


Come sarà Vibo Valentia nel 2052? Non sarà sicuramente la sede delle Olimpiadi del 2052 ma dobbiamo ragionare in termini pratici e darci obiettivi ambiziosi che vanno aldilà di un programma elettorale che tra cinque anni sarà già desueto.



Vibo Valentia sparirà dalle mappe geografiche oppure le due parole "Vibo", "Valentia" saranno spesso "cliccate" dagli internauti che vogliono viaggiare in Italia e in Europa; "cliccate" da chi sta cercando la città della sua squadra del cuore; “cliccate” da chi vuol capire come spostarsi in Italia e nel Mediterraneo; "cliccate" da chi sta studiando o curiosando a proposito della storia della Megale Ellas (Magna Grecia), del Regno delle Due Sicilie, del Risorgimento, ...



Non si tratta di sognare ma di progettare: Progettare la Vibo che sarà e non la Vibo del mondo dei sogni. Dotarsi di concretezza, lucidità, lungimiranza, passione!


La stessa passione che da anni mettiamo nella politica; la buona politica che deve riavvicinare la gente che è delusa da decenni di pressapochismo, inconcludenza, inaffidabilità, malafede (quando non malaffare)! Per questo motivo in queste settimane abbiamo deciso di "candidare" alle prossime elezioni del prossimo mese di Maggio NON un elenco di persone, ma un elenco di idee.


Molti vibonesi (in numero crescente) hanno abdicato all'idea di sostenere questa o quella lista in funzione dell'appartenenza di uno dei candidati al proprio nucleo familiare. La strategia di accorpare decine e decine di candidati nel tentativo di intercettare il consenso della maggioranza degli elettori è sicuramente lecita ma è terribilmente miope e improduttiva.


A nostro giudizio coloro che saranno chiamati a rappresentare i vibonesi in Consiglio comunale dovrebbero sforzarsi di rappresentare -prima dei loro soggettivi e, seppur, leciti interessi- coloro che non hanno voce; coloro che sono stati costretti per decenni a lasciare Vibo Valentia, coloro che vivono in miseria.


Abolire la miseria (e non la povertà, come sostiene qualcuno) richiede un lavoro lento e progressivo; un approccio radicale e laico; un metodo democratico e trasparente.


Abolire la miseria può voler dire coltivare un orto, dedicarsi allo studio e/o all'insegnamento, praticare attività sportive, poter raccogliere i frutti del proprio lavoro (sia esso autonomo o dipendente), investire il proprio tempo nella ricerca, nel volontariato, nella cura della persona e del territorio, ...

Noi Vibo Valentia nel 2052 la immaginiamo bellissima!

Comitato "Amicizia e mutua prosperità"

venerdì 22 marzo 2019

Raccolta firme per l'elezione del garante delle persone private della libertà


L’Associazione Radicale Nonviolenta Abolire la Miseria - 19 maggio, invita la cittadinanza vibonese a firmare la petizione per chiedere l'Elezione del Garante Regionale dei diritti delle persone private della libertà in Calabria".

Oltre che sul sito internet change.org, (qui il LINK per firmare subito) sarà possibile firmare questo appello a Vibo Valentia, sul Corso Vittorio emanuele nelle ore pomeridiane di Sabato 23 Marzo.

L'obiettivo è quello di instaurare un dialogo con la Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria - guidata dall’On. Nicola Irto - e con i membri tutti del consiglio da lui presieduto.
Da anni ci battiamo affinché trovino piena attuazione diverse leggi dello stato affinché non vengano ridotte “a verbose dichiarazioni meramente ordinatorie, cioè a non-leggi”!
A cominciare dalla Costituzione della Repubblica Italiana (art. 27), continuando con la Legge 26 luglio 1975, n. 354 (art. 35), con il Decreto legge 23 dicembre 2013, n. 146 (art. 7) e per finire con la Legge regionale della Calabria 29 gennaio 2018, n. 1 che riguardano la giustizia, l’ordinamento penitenziario e la tutela dei diritti fondamentali delle persone sottoposte a misure che limitano la libertà personale (ma non possono e non devono limitare i diritti umani).

Un mese fa abbiamo rivolto collegialmente -la presidente Mina Welby, il segretario Giuseppe Candido e il tesoriere Rocco Ruffa- l’ennesimo appello per chiedere che questa importante figura sia subito eletta senza altri indugi.

In un clima securitario che l'attuale compagine governativa e i mezzi di informazione non fanno altro che alimentare abbiamo sottolineato il fatto che ci appare oggi indispensabile un sussulto di responsabilità che rimetta al centro dell'azione politica la difesa e la tutela dei diritti umani a cominciare dagli "ultimi" della società che la figura del garante regionale è chiamato a svolgere in maniera autonoma dalla magistratura, dalla amministrazione penitenziaria e dal governo.
Dall'approvazione della Legge Regionale 1/2018 sarebbero bastati pochi mesi per completare l'iter dell'elezione e ora che siamo in vista di nuove scadenze elettorali si corre il rischio di vanificare quanto finora fatto.

Era il 23 ottobre 2018 quando l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale rendeva noti con la deliberazione n. 61 l’elenco dei candidati ammessi all’elezione del Garante regionale e, del resto, in un incontro con una delegazione radicale nel luglio scorso, il presidente della Commissione Affari costituzionali, Franco Sergio, aveva garantito che entro l'autunno la Calabria si sarebbe dotata del proprio Garante. Ma quale autunno parlano i signori Presidenti Sergio e Irto? siamo in primavera!

Firma e fai firmare il nostro appello affinché nel prossimo futuro sia possibile recapitare l’espressa volontà dei cittadini per il rispetto della Legge.

domenica 17 marzo 2019

appello del 13 Marzo 2019

E aggiungiamo per ultimo (ma non per importanza) lo sviluppo di un progetto di accoglienza e sviluppo locale sul modello di Riace messo a punto dal sindaco Mimmo Lucano al quale rappesentiamo sin da subito la nostra solidarietà per la sua vicenda giudiziaria.

Dialogo nel centro-sinistra

https://m.facebook.com/stefanoluciano2019/#!/story.php?story_fbid=433849677157510&id=422246084984536&__tn__=%2As%2As-R
Ringrazio l'avvovato, amico, Stefano Luciano.
Ora ...
Andiamo avanti: cominciamo a mettere sul tavolo le proposte.
In un mio precedente comunicato ne ho elencati alcuni.

Che la formazione del programma sia trasparente e pubblica.
Se tutte le liste e le coalizioni di liste rendessero pubblici i meccanismi di costruzione dei programmi Vibo Valentia e i vibonesi tutti ne troverebbero un grande giovamento.
Per "stati di avanzamento" verrebbero fuori valide alternative tra le qualil'elettorato sarebbe presto chiamato ad esprimersi.