lunedì 19 marzo 2018

Mimmo Lucano condannato per "eccesso di umanità"

Pochi giorni fa Massimo Bordin spiegava su Il Foglio (vedi precedente post di questa rubrica) come oramai il dibattimento (luogo in cui deve essere provato ogni illecito) è diventato un momento superfluo agli occhi di una certa informazione e di riflesso agli occhi dell'opinione pubblica. 

Basta la "conclusione indagini" per addivenire all'innocenza o alla colpevolezza di qualcuno.




Nel caso di Mimmo Lucano non serve neanche il rinvio a giudizio per sbatterlo in prima pagina come "il sindaco dell'accoglienza indagato per truffa"! 

Speriamo che, qualora l'indagine dovesse concludersi in un nulla di fatto, i giornali siano altrettanto solerti nel comunicarlo ai loro lettori.




Per fortuna qualcuno è riuscito a leggere uno dei verbali redatti dagli ispettori della Prefettura di Reggio Calabria e a suo dire la relazione è elogiativa del "sistema Riace". Emoziona leggere nell'articolo di Donata Marrazzo -pubblicato da Il Sole 24 Ore il 27 Febbraio scorso- come il verbale redatto dagli ispettori della Prefettura "è sorprendente per stile e contenuti: in prosa quasi poetica" (qui il link al suo articolo).

Ne scrivono anche Il Manifesto (qui il link) e L'altro Corriere (qui il link) dove possiamo leggere alcuni stralci della relazione prefettizia: 

“nella scuola i ragazzini di Riace scherzano e scambiano commenti ironici con i loro coetanei dell’Africa o del vicino oriente”.

A Riace "le casa degli immigrati sono vecchie ed umili… ma pulite ed ordinate, venate della mescolanza di donne ed uomini di provenienza disparata" ed è possibile vedere all'opera “un abile cuoco sahariano mentre prepara magnifiche pizze” in un paesino in cui grazie agli immigrati (ri-)vivono “botteghe artigiane in cui si lavora il legno, il vetro, la lana, i tessuti…”.

Spero che gli organi inquirenti concludano le indagini e accertino eventuali responsabilità perché non vorremmo che i risultati dei motori di ricerca continuassero a restituire accanto alle parole "Mimmo Lucano" solo quella di "indagato".


È ancora possibile sperare in una "umanità che fa bene" - come recitava il motto della campagna/proposta di legge "Ero straniero" firmata da oltre 90.000 italiani e lanciata da Radicali Italiani assieme ad un nutrito gruppo di associazioni benefiche di stampo cristiano - anche se dobbiamo ammettere non mancheranno gli scontenti.

Sicuramente questo modello di inclusione non piace alle mafie, ai latifondisti più spregiudicati e -più in generale- alle organizzazioni criminali visto che non possono contare su questi nuovi "riacesi" per lo spaccio della droga, per rinfoltire le fila della prostituzione o per lavorare in semi-schiavitù nei campi al servizio di noi italiani.

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