mercoledì 8 marzo 2017

"La durata è la forma delle cose"

Rocco Ruffa (Partito Radicale Nonviolento): in sciopero della fame per il Garante Regionale dei detenuti


Vibo Valentia, 8/3/2017 18:30
Rocco Ruffa, militante del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, continua il satyagraha (metodo di lotta politica fondato sulla nonviolenza) per l'istituzione del Garante Regionale dei detenuti e delle persone private della libertà.


"Come ogni settimana, proseguo la mia battaglia con 4 giorni di sciopero della fame che si concluderanno Domenica 12 Marzo".

Questa nuova battaglia (dopo quella portata avanti assieme a Giuseppe Candido per tutto il 2016) ha avuto inizio il 5 Febbraio scorso con l'iniziativa nonviolenta di Rita Bernardini.

"A sostegno della battaglia dell'On. Rita Bernardini in "digiuno di dialogo" dal 5 Febbraio scorso, ho intrapreso questa battaglia perché ne condivido pienamente le motivazioni: Stralcio della riforma dell'Ordinamento Penitenziario dalla complessiva riforma del processo penale in corso al Senato della Repubblica e urgente emanazione di un provvedimento di amnistia e indulto (art. 79 della Costituzione) per far rientrare lo Stato Italiano nella sua stessa legalità che viola apertamente non rispettando gli artt. 3 e 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (sui trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei detenuti e sulla irragionevole durate dei processi)".

Proprio oggi, l'On. Bernardini ha ricevuto prova di apertura al dialogo da parte delle istituzioni; questo pomeriggio, infatti, assieme ad una delegazione del Partito Radicale, è stata ricevuta dal Ministro Andrea Orlando che ha espresso parole di elogio nei confronti della ex-parlamentare radicale.

"Salutando con favore l'iniziativa del Ministro che ha voluto ricevere Rita Bernardini interrompo lo sciopero della sete che inizialmente avevo previsto" - prosegue Ruffa - "Ma il ritardo con cui le istituzioni calabresi si occupano del Disegno di Legge a prima firma del Presidente Nicola Irto per l'istituzione della  figura del garante -che la legge prevede in ogni regione- è inaccettabile".

Avendo preso parte alle visite ispettive condotte da Giuseppe Candido (direttore editoriale del periodico Abolire la miseria della Calabria e anch'egli militante storico del partito della nonviolenza) in tutte le carceri calabresi, è stato possibile accertare le gravi carenze che si ripercuotono anche sugli agenti della Polizia Penitenziaria. "La necessità di istituire una figura di garanzia che accerti l'effettività rieducativa delle pene alle quali i detenuti hanno diritto (art. 27 della Costituzione) è imprescindibile e deve essere messa al più presto all'ordine del giorno dell'agenda politica calabrese" conclude lo stesso Ruffa.

Nessun commento:

Posta un commento