"Laurearsi con 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21" Queste la parole del Ministro Poletti.
Silenzio in sala ...
Vediamo se ho capito:
Se spettasse al Ministro Poletti scegliere un collaboratore, preferirebbe un 21-enne poco preparato ad un 28-enne molto preparato.
Io credo che il Ministro Poletti abbia perso un'altra bellissima occasione per stare zitto.
Poletti - in pratica - sta dicendo che non importa puntare al massimo ma è meglio risparmiare tempo e accontentarsi di risultati mediocri, non importa.
Ma, una persona che la pensa così può fare il Ministro della Repubblica Italiana?
io lo vedrei molto meglio come ministro della repubblica delle Banane!
Io credo che in Italia sia molto più urgente e serio il problema dello scarso numero di persone che conseguono una laurea (rispetto a Germania, Francia, Giappone, Corea del Sud, Regno Unito, Stati Uniti, ...) ma voglio restare sul punto e completare un ragionamento.
Secondo Poletti investendo le stesse energie ci si può laureare prima anche se con risultati più scadenti.
Per Poletti non importa se la sessione di esami si avvicina e non hai terminato di studiare il "programma" o se non lo hai studiato e ripetuto per benino; non importa se alcuni esercizi non ti escono; non importa se sei mancato a metà delle lezioni; ...
non importa: vai all'esame comunque, anzi, fanne il tuo metodo! Il "Metodo Poletti".
Io, invece, non la penso come il Ministro. Io invito tutti gli studenti, tutte le studentesse, tutti gli uomini e le donne di buona volontà a non accontentarsi. Non dovete accontentarvi della sufficienza. Dovete puntare alla perfezione anche se per definizione non è mai raggiungibile; dovete essere assetati di conoscenza, dovete essere curiosi, dovete voler approfondire ben oltre le nozioni contenute nelle dispense e nei libri di testo.
Siate esigenti con voi stessi anche se questo vuol dire impiegare più tempo! Chiedete e pretendete da voi stessi il massimo, ambite alla LODE!
Soprattutto perché alcuni treni passano una volta sola e non avrete mai più l'occasione, il tempo, e neppure la voglia di dedicarvi all'approfondimento e agli studi accademici. E non crediate (come pensa il Ministro) che siano cose inutili.
Gli studenti hanno il diritto di conoscere approfonditamente quello che si studia, il Diritto alla Conoscenza (senza limitazioni). Non gli si deve far fretta sacrificando la loro preparazione. Il "Diritto Umano alla Conoscenza" diventa un DOVERE per uno studente universitario (e più in generale per uno studioso).
Il Metodo Poletti, lasciatelo a quelli raccomandati, a quelli che non hanno bisogno di essere bravi per eccellere (quelli che hanno la carriera assicurata, magari come "Ministri di Repubbliche"!).
Se il Metodo Poletti dovesse aver senso, perché mai un impiegato dovrebbe preoccuparsi di svolgere bene il suo lavoro? hai 50 pratiche arretrate sulla tua scrivania? METODO POLETTI: falle più in fretta possibile anche se inevitabilmente compirai qualche errore. Ma finirai prima e potrai spassartela con gli amici!
Sei un Magistrato e sulle tue spalle giacciono centinaia di procedimenti arretrati? METODO POLETTI: fai copia incolla da altre sentenze analoghe! i diritti di qualche cittadino verranno calpestati, certo, ma che importa! tu ti sei laureato in giurisprudenza con 97 a 21 anni, cosa pretendono da te?
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