sabato 28 novembre 2015

Cittadinanza

Il tema della cittadinanza, a mio avviso, va visto con una logica “transnazionale”. Le cittadinanze, e quindi le nazionalità, vanno intese come multinazionalità. Oggi, ad esempio, ho in tasca un pezzo di carta che riporta la dicitura “italiana” accanto a "cittadinanza". Ma possiamo dire, senza paura di sbagliare, che condivido con tantissime persone non italiane un'altra cittadinanza che è quella europea. L’Italia, come è noto, fa parte dell'Unione Europea e quindi italiani, tedeschi, francesi, greci, ... non condivido solo una unica moneta ma anche una cittadinanza (un'altra non antitetica con quella "italiana": sul mio passaporto - per capirci - sono riportate le parole “Unione Europea” accanto a quelle “Repubblica Italiana”).
Ma c'è di più: l'Italia, come tutti sapranno, fa parte dell'ONU - l'Organizzazione delle Nazioni Unite essendone entrata a far parte il 14 dicembre 1955; ma prima ancora di far parte dell'ONU l'Italia era stata tra i paesi fondatori del Consiglio di Europa. Il Consiglio d'Europa (che ha preceduto di molto l’Unione Europea) è nato il 5 maggio 1949 e l'Italia ne ha subito fatto parte assieme a altri 9 stati. Oggi gli stati che ne fanno parte sono ben 47 e, per questa ragione, ogni italiano condivide con oltre 800 milioni di persone questa altra forma di cittadinanza. 

Ma di cosa si tratta? 
Cosa unisce un georgiano con un cipriota, un italiano con un russo? La risposta è semplice: l’ambizioso progetto di un’Europa di Pace fondata sui seguenti principi: Diritti Umani, Democrazia e Stato di Diritto.
Questi principi sono tra loro inscindibili: non c’è Democrazia (con la D maiuscola) dove vengono violati i Diritti Umani e non possono essere garantiti i Diritti Umani dove si nega lo Stato di Diritto in favore della “ragion di Stato”.
Purtroppo l’Italia sta attraversando un periodo particolarmente buio nel quale le spinte antidemocratiche si fanno strada tra la gente - privata del Diritto di Conoscere - che sulla scorta di spinte securitarie tende ad approvare o comunque a non opporsi a comportamenti illiberali e di “sospensione della Democrazia” conseguenti a quel “nazionalismo” bieco, prepotente, violento che mette le “ragioni dello Stato” prima dello Stato di Diritto. Oggi è essenziale affermare un nuovo Diritto Umano che non è contenuto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall'Assemblea dell'ONU il 10 dicembre 1948. Si tratta del Diritto Umano alla Conoscenza. Se ci pensate nelle nostre vite, quotidianamente e con sempre maggiore frequenza il Diritto alla Conoscenza è ostacolato, negato, violato da coloro che detengono il Potere (nelle sue varie forme):
  • vengono raccolte le firme per un Referendum? nessuno ne parla; i mezzi di informazione non fanno passare la notizia e la raccolta delle firme fallisce;
  • una forza politica vuole proporre vie democratiche e nonviolente per il superamento dell'emergenza terroristica? "idem con patate"; non se ne sa nulla;
  • in una qualsiasi delle carceri che ti stanno intorno vengono violati i più elementari Diritti Umani (diritto alle cure mediche, diritto di non essere torturati, diritto al cibo, ...)? l'informazione fa "quadrato" attorno a coloro che vogliono far credere che i penitenziari sono luoghi di villeggiatura dove si vive bene a spese dello Stato;
  • l'Italia è colpevole per aver avallato la guerra in Iraq che per stessa ammissione di Blair e Bush fu un gigantesco errore (con centinaia di migliaia di vittime innocenti)? Berlusconi viene addirittura riscattato da Alan Friedman che gli attribuisce il merito di aver tentato la strada dell'esilio per Saddam Hussein (cosa non vera come può verificare chiunque al seguente link). (http://bushblaircontrosicurapacefeceroguerrairakimpedendoesilioasaddam.it/content/silvio-berlusconi)
Gli esempi che si possono fare sono pressoché infiniti. II potenti, temono più di ogni altra cosa le persone che conoscono; perché sono queste le uniche in grado di ostacolare e mettere in discussione il loro potere. Oggi più che mai chi controlla l'informazione (attraverso RAI, Mediaset, SKY, La7, ...) fa l'esatto contrario: non si preoccupa del Diritto alla Conoscenza dei cittadini ma anzi si piega al Dovere di Disinformare procedendo spesso non solo ad omettere la verità ma a falsificarla!
 In questo articolo avrei voluto parlare di tutt'altro ma è andata così; non mi resta che scrivere ...
Fine Prima Parte

Nessun commento:

Posta un commento