Oggi per la prima volta ho acquistato "il corriere del Garantista".
Mi ha colpito l'editoriale del direttore sui pregiudizi degli italiani sui calabresi.
Raccontava di essere stato in una trasmissione radiofonica dove si parlava della Calabria; il direttore riferiva di qualche commentatore che (ignaro) muoveva ai calabreai la stessa accusa che Hitler muoveva agli ebrei: quella di avere "il senso e la pulsione al sotterfugio".
A parte che io ho "il senso e la pulsione" di aprire la testa a questa persona, perché generalizzare?
Milano è il primo posto dove ha preso piede e si è sviluppato con lo squadrismo il Fascismo: vogliamo dire che i milanesi "hanno innato il senso e la pulsione per la violenza squadrista"?
e i bolognesi non saranno un po' inclini al terrorismo per il fatto di essere stata Bologna teatro di un attentato di quella matrice?
Ma qui siamo all'assurdo ... si invertono le vittime e i carnefici. I primi sono identificati con i secondi.
Se i commercianti di Palermo, Vibo Valentia, Bari, ... per anni (e sicuramente anche ora) sono stati taglieggiati da dei criminali mica possiamo accusarli di essere mafiosi!?!
Se l'Italia per decenni (per non dire da sempre) ha covato in seno dei serpenti (e cioè evitato la lotta allo strapotere mafioso con opportune leggi fino ad arrivare ad ostacolare l'azione dei magistrati antimafia) non possiamo meravigliarci del fatto che certi padrini vengano omaggiati. Proprio in quei luoghi dobbiamo dimostrare che lo Stato è più forte, è più giusto, è più presente, è più generoso, è più solidale di quanto mai potrà essere questa o quella cosca mafiosa.
Ma se in Calabria, come sottolinea il bravo Sansonetti, la Cosa Pubblica è troppe volte mediocre, ritardata, inefficace, inadeguata, incompleta, ... sia che si tratti di Sanità, sia che si tratti si infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, ... sia che si tratti di politiche per lo sviluppo dell'industria (fosse anche solo quella del turismo), sia che si tratti in funzionamento dell'amministrazione della Giustizia, sia che si tratti di un qualsiasi settore che richiede "il contributo" dello Stato, la colpa è dei calabresi?
quegli stessi calabresi che nel 1860 primeggiavano in livello occupazionale su tutte le regioni centro-settentrionali?
Ma il vero problema, come ci ricorda ad ogni sua apparizione televisiva Salvini, è che io sono un piagnone e non ho voglia di lavorare.
Certo, come no!
Mi ha colpito l'editoriale del direttore sui pregiudizi degli italiani sui calabresi.
Raccontava di essere stato in una trasmissione radiofonica dove si parlava della Calabria; il direttore riferiva di qualche commentatore che (ignaro) muoveva ai calabreai la stessa accusa che Hitler muoveva agli ebrei: quella di avere "il senso e la pulsione al sotterfugio".
A parte che io ho "il senso e la pulsione" di aprire la testa a questa persona, perché generalizzare?
Milano è il primo posto dove ha preso piede e si è sviluppato con lo squadrismo il Fascismo: vogliamo dire che i milanesi "hanno innato il senso e la pulsione per la violenza squadrista"?
e i bolognesi non saranno un po' inclini al terrorismo per il fatto di essere stata Bologna teatro di un attentato di quella matrice?
Ma qui siamo all'assurdo ... si invertono le vittime e i carnefici. I primi sono identificati con i secondi.
Se i commercianti di Palermo, Vibo Valentia, Bari, ... per anni (e sicuramente anche ora) sono stati taglieggiati da dei criminali mica possiamo accusarli di essere mafiosi!?!
Se l'Italia per decenni (per non dire da sempre) ha covato in seno dei serpenti (e cioè evitato la lotta allo strapotere mafioso con opportune leggi fino ad arrivare ad ostacolare l'azione dei magistrati antimafia) non possiamo meravigliarci del fatto che certi padrini vengano omaggiati. Proprio in quei luoghi dobbiamo dimostrare che lo Stato è più forte, è più giusto, è più presente, è più generoso, è più solidale di quanto mai potrà essere questa o quella cosca mafiosa.
Ma se in Calabria, come sottolinea il bravo Sansonetti, la Cosa Pubblica è troppe volte mediocre, ritardata, inefficace, inadeguata, incompleta, ... sia che si tratti di Sanità, sia che si tratti si infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, ... sia che si tratti di politiche per lo sviluppo dell'industria (fosse anche solo quella del turismo), sia che si tratti in funzionamento dell'amministrazione della Giustizia, sia che si tratti di un qualsiasi settore che richiede "il contributo" dello Stato, la colpa è dei calabresi?
quegli stessi calabresi che nel 1860 primeggiavano in livello occupazionale su tutte le regioni centro-settentrionali?
Ma il vero problema, come ci ricorda ad ogni sua apparizione televisiva Salvini, è che io sono un piagnone e non ho voglia di lavorare.
Certo, come no!